lunedì 28 febbraio 2011

Lunedì - VIII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI

VIII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - LUNEDÌ
MESSALE 
 

Antifona d'Ingresso  Sal 17,19-20
Il Signore è mio sostegno,
mi ha liberato e mi ha portato al largo,
è stato lui la mia salvezza perché mi vuole bene.
 

Factus est Dóminus protéctor meus,

et edúxit me in latitúdinem,

salvum me fecit, quóniam vóluit me.

 
C
olletta
Concedi, Signore, che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace, e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
 

Da nobis, quæsumus, Dómine, ut et mundi cursus pacífico nobis tuo órdine dirigátur, et Ecclésia tua tranquílla devotióne lætétur. Per Dóminum.
 
LITURGIA DELLA PAROLA

 
Prima Lettura
   Sir 17, 20-28
Volgiti all'Altissimo e allontanati dall'ingiustizia.

Dal libro del Siràcide
A chi si pente Dio offre il ritorno,
conforta quelli che hanno perduto la speranza
e li rende partecipi della sorte dei giusti.
Ritorna al Signore e abbandona il peccato,
prega davanti a lui e riduci gli ostacoli.
Volgiti all'Altissimo e allontànati dall'ingiustizia;
devi odiare fortemente ciò che lui detesta.
E riconosci i giusti giudizi di Dio
e persisti nella sorte che ti è assegnata 
e nella preghiera al Dio altissimo.
Negl'inferi infatti chi loderà l'Altissimo,
al posto dei viventi e di quanti gli rendono lode?
Non perseverare nell'errore degli uomini iniqui;
prima di morire manifesta la tua lode.
Da un morto, che non è più, non ci può essere lode,
chi è vivo e sano loda il Signore.
E loderai Dio e ti glorierai della sua misericordia.
Quanto è grande la misericordia del Signore,
il suo perdono per quanti si convertono a lui!


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 31
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! 

Beato l'uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l'uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell'angoscia;
quando irromperanno grandi acque
non potranno raggiungerlo.

Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall'angoscia,
mi circondi di canti di liberazione:
«Ti istruirò e ti insegnerò la via da seguire;
con gli occhi su di te, ti darò consiglio».
  

Canto al Vangelo
   2 Cor 8,9 
Alleluia, alleluia.

Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.

Alleluia.


Vangelo
   Mc 10, 17-27
Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"». 
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
 
 

Sulle Offerte
O Dio, da te provengono questi doni e tu li accetti in segno del nostro servizio sacerdotale: fa' che l'offerta che ascrivi a nostro merito ci ottenga il premio della gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.

 
Deus, qui offerénda tuo nómini tríbuis, et obláta devotióni nostræ servitútis ascríbis, quæsumus cleméntiam tuam, ut, quod præstas unde sit méritum, profícere nobis largiáris ad præmium. Per Christum.

  
Antifona alla Comunione  Sal 12,6
Voglio cantare a Dio per il bene che mi ha fatto, 
voglio lodare il nome del Signore Altissimo.

  
Cantábo Dómino,

qui bona tríbuit mihi,

et psallam nómini Dómini Altíssimi.

  
Oppure:    Mt 28,20
« Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine del mondo », dice il Signore.

 
Ecce ego vobíscum sum ómnibus diébus,

usque ad consummatiónem sæculi, dicit Dóminus.

 
Dopo la Comunione

Padre misericordioso, il pane eucaristico che ci fa tuoi commensali in questo mondo, ci ottenga la perfetta comunione con te nella vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
 
 

Satiáti múnere salutári, tuam, Dómine, misericórdiam deprecámur, ut, hoc eódem quo nos temporáliter végetas sacraménto, perpétuæ vitæ partícipes benígnus effícias. Per Christum.

domenica 27 febbraio 2011

Domenica - VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno A


VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Anno A


LETTURE: Is 49,14-15; Sal 61; 1 Cor 4,1-5; Mt 6,24-34



Fiducia in Dio

L'insegnamento del vangelo e duplice: da una parte sottolinea l'impossibilità di servire a due padroni (le due vie), e dall'altra mette in risalto l'atteggiamento del cristiano di fronte alle preoccupazioni e agli affanni della vita. Da una parte il regno di Dio non consente divisioni, dall'altra la scelta del regno esige una sovrana e distaccata liberta interiore di fronte a tutto il resto. E' un invito a strapparci al culto del denaro, che è una idolatria, e ad aver fiducia in Dio, del quale ci descrive la attiva sollecitudine verso i suoi figli. Questa stessa sollecitudine viene espressa dal profeta Isaia nella prima lettura con un linguaggio di una tenerezza commovente e senza confini.

Dio e fedele al suo progetto di salvezza
Alla base della fiducia dell'uomo sta la certezza della fedeltà di Dio. Dio è la «roccia» di Israele (Dt 32,4): questo nome simboleggia la sua immutabile fedeltà, la verità delle sue parole, la fermezza delle sue promesse, nonostante le infedeltà dell'uomo e i suoi continui ritorni all'idolatria. Le sue parole non passano (Is 40,8), le sue promesse saranno mantenute (Tb 14,4). Dio non mente, ne si ritratta (Nm 23,19). Il disegno di Dio, disegno di amore, si realizzerà infallibilmente (Sal 32,11; Is 25,1). L'uomo, quindi, può vivere nella fiducia. Dio veglia sul mondo (Gn 8,22), donando sole e pioggia a tutti, buoni e cattivi (Mt 5,45).
Il volto di Dio nella Bibbia e quello di un Padre che veglia sulle sue creature e sovviene alle loro necessita: «A tutti tu dai il nutrimento a suo tempo» (Sal 144,15; 103,27), agli animali come agli uomini. Ma la provvidenza di Dio si manifesta soprattutto nella storia; non però come un rigido destino che inchioda l'uomo al fato annullando la libertà, ne come un intervento magico che si sostituisce all'iniziativa dell'uomo, ma come disegno o progetto di salvezza nel quale s'incontrano e collaborano insieme Dio e l'uomo.

Perché Dio, se è l'uomo che conta?
C'è chi da Dio si attende tutto ciò che gli serve, dalla pioggia al bel tempo, dalla promozione in un esame alla buona riuscita di un affare. Lo prega solo per ottenere e quietamente attende. Questo è un concetto errato della fiducia. E' un servirsi di Dio, invece di servirlo.
C'e invece chi da Dio non si aspetta nulla. C'e anzi chi crede che la fiducia in Dio sia un impedimento per la buona riuscita dell'uomo: atteggiamenti di autosufficienza e di salvaguardia.
Ecco un brano che possiamo definire di «antivangelo» utile a penetrare più a fondo la ricchezza di prospettive della pagina evangelica:
«Credere! A che scopo credere? Voi cristiani mettete in conto a Dio cose che noi già sappiamo e che viviamo senza di lui. Un tempo quando andava male: guerre, cataclismi, malattie, insuccessi, lutti, la gente si rivoltava e si scagliava contro Dio. Ma, anche bestemmiando, riconosceva la sua divinità... Oggi Dio non può più deluderci, non ci si attende più nulla da lui. Dio non è che un'idea inutile...
Per 2.000 anni gli uomini hanno pregato, ed hanno tuttavia dovuto guadagnare con il sudore della fronte un pane insufficiente. Hanno pregato ed hanno incontrato qualche volta la carestia, spesso la miseria. Ora essi deviano il corso dei fiumi irrigando così immense terre incolte, domani il grano spunterà con tale abbondanza che gli uomini non conosceranno più la fame. L'idea di Dio e uno schermo che nasconde l'uomo».

Fiducia piena, ma non passiva
Il cristiano, sulla scorta delle parole di Gesù, sfugge alla concezione ingenua e magica di chi si affida passivamente e quietisticamente a Dio, e anche alla pretesa orgogliosa dell'ateo che cancella Dio dal suo orizzonte. La fiducia cristiana in Dio è piena e senza riserve, ma non per questo passiva ed alienante. Anzi proprio da questa fiducia nasce l'attivismo del cristiano perché sa che il suo lavoro è continuazione dell'opera creatrice di Dio. Egli è collaboratore di Dio e come lui «costruttore per l'eternità». Per questo lavora come se tutto dipendesse dal suo lavoro, ma si affida anche a Dio come se tutto dipendesse dal suo intervento.
«Il cosmo, animato da Dio con un interiore dinamismo è lanciato verso un crescente perfezionamento, di cui Dio solo conosce il termine, è stato da lui dato all'uomo perché lo domini e ne tragga quanto il suo genio e la sua inventiva gli ispirano. L'uomo si scopre collaboratore di Dio, artefice del proprio destino sulla terra, perché tutto è stato messo a sua disposizione» (RdC 121).



L'uomo semplice e retto, timorato di Dio

Dal «Commento al libro di Giobbe» di san Gregorio Magno, papa
(Lib. 1, 2. 36; PL 75, 529-530. 543-544)
C'è un genere di semplicità che meglio sarebbe chiamare ignoranza. Essa consiste nel non sapere neppure che cosa sia rettitudine. Molti abbandonano l'innocenza della vera semplicità, proprio perché non sanno elevarsi alla virtù e all'onestà. Poiché sono privi della vera prudenza che consiste nella vita buona, la loro semplicità non sarà mai sinonimo di innocenza.
Perciò Paolo ammonisce i discepoli: «Voglio che siate saggi nel bene e immuni dal male» (Rm 10, 19). E soggiunge: «Non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come bambini quanto a malizia (1 Cor 14, 20).
Per questo anche la stessa Verità ingiunge ai discepoli: «Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe» (Mt 10, 16). Ha unito necessariamente l'una e l'altra cosa nel suo ammonimento, in modo che l'astuzia del serpente ammaestri la semplicità della colomba, e la semplicità della colomba moderi l'astuzia del serpente.
Per questo lo Spirito Santo ha manifestato la sua presenza agli uomini sotto forma non soltanto di colomba, ma anche di fuoco. Nella colomba viene indicata la semplicità, nel fuoco l'entusiasmo per il bene. Si mostra nella forma di colomba e nel fuoco perché quanti sono ricolmi di lui, praticano una forma tale di mitezza e di semplicità da infiammarsi d'entusiasmo per le cose sante e belle e di odio per il male.
«Uomo integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male» (Gb 1, 1). Chiunque tende alla patria eterna vive indubbiamente con semplicità e rettitudine: è semplice cioè nell'operare, retto nella fede; semplice nel bene materiale che compie, retto nei beni spirituali che percepisce nel suo intimo. Vi sono infatti certuni che non sono semplici nel bene che fanno, poiché ricercano in esso non la ricompensa all'interno, ma il plauso all'esterno. Perciò ha detto bene un sapiente: «Guai al peccatore che cammina su due strade!» (Sir 2,12). Ora il peccatore cammina su due strade, quando compie quello che è di Dio, ma desidera e cerca quello che è del mondo.
Bene anche è detto: «Temeva Dio ed era alieno dal male»; perché la santa Chiesa degli eletti intraprende nel timore le strade della sua semplicità e rettitudine, ma le conduce a termine nella carità. Uno si allontana completamente dal male, quando per amore di Dio comincia a non voler più peccare. Se invece fa ancora il bene per timore, non si è del tutto allontanato dal male; e pecca per questo, perché sarebbe disposto a peccare, se lo potesse fare impunemente.
Perciò quando si dice che Giobbe teme Dio, giustamente è detto anche che si teneva lontano dal male, poiché mentre la carità sostituisce il timore, la colpa che viene abbandonata dalla coscienza, viene pure calpestata dal proposito della volontà.


MESSALE

Antifona d'Ingresso Sal 17,19-20
Il Signore è mio sostegno,
mi ha liberato e mi ha portato al largo,
è stato lui la mia salvezza perché mi vuole bene.


Factus est Dóminus protéctor meus,

et edúxit me in latitúdinem,

salvum me fecit, quóniam vóluit me.


Colletta
Concedi, Signore, che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace, e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.


Da nobis, quæsumus, Dómine, ut et mundi cursus pacífico nobis tuo órdine dirigátur, et Ecclésia tua tranquílla devotióne lætétur. Per Dóminum.


Oppure:
Padre santo, che vedi e provvedi a tutte le creature, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché in mezzo alle fatiche e alle preoccupazioni di ogni giorno non ci lasciamo dominare dall'avidità e dall'egoismo, ma operiamo con piena fiducia per la libertà e la giustizia del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 49, 14-15
Io non ti dimenticherò mai.

Dal libro del profeta Isaìa
Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato,
il Signore mi ha dimenticato».
Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 61
Solo in Dio riposa l'anima mia.

Solo in Dio riposa l'anima mia:
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: mai potrò vacillare.

Solo in Dio riposa l'anima mia:
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: non potrò vacillare.

In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore.

Seconda Lettura 1 Cor 4, 1-5
Il Signore manifesterà le intenzioni dei cuori.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele.
A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!
Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.

Canto al Vangelo Eb 4,12
Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva ed efficace,
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.





Vangelo Mt 6, 24-34
Non preoccupatevi del domani.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».


Sulle Offerte
O Dio, da te provengono questi doni e tu li accetti in segno del nostro servizio sacerdotale: fa' che l'offerta che ascrivi a nostro merito ci ottenga il premio della gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.

Deus, qui offerénda tuo nómini tríbuis, et obláta devotióni nostræ servitútis ascríbis, quæsumus cleméntiam tuam, ut, quod præstas unde sit méritum, profícere nobis largiáris ad præmium. Per Christum.

Antifona alla Comunione Sal 12,6
Voglio cantare a Dio per il bene che mi ha fatto,
voglio lodare il nome del Signore Altissimo.


Cantábo Dómino,

qui bona tríbuit mihi,

et psallam nómini Dómini Altíssimi.


Oppure: Mt 28,20
« Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine del mondo », dice il Signore.


Ecce ego vobíscum sum ómnibus diébus,

usque ad consummatiónem sæculi, dicit Dóminus.


Oppure: Mt 6,33
«Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia
e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta».

Dopo la Comunione
Padre misericordioso, il pane eucaristico che ci fa tuoi commensali in questo mondo, ci ottenga la perfetta comunione con te nella vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

Satiáti múnere salutári, tuam, Dómine, misericórdiam deprecámur, ut, hoc eódem quo nos temporáliter végetas sacraménto, perpétuæ vitæ partícipes benígnus effícias. Per Christum.

sabato 26 febbraio 2011

Sabato - VII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI


VII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - SABATO
MESSALE


Antifona d'Ingresso Sal 12,6
Confido, Signore, nella tua misericordia,
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato.


Dómine, in tua misericórdia sperávi.

Exsultávit cor meum in salutári tuo,

cantábo Dómino, qui bona tríbuit mihi.


Colletta
Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore ...

Praesta, quaesumus, omnípotens Deus, ut, semper rationabília meditántes, quae tibi sunt plácita, et dictis exsequámur et factis. Per Dóminum.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Sir 17, 1-13
Il Signore formò l'uomo a sua immagine.

Dal libro del Siràcide
Il Signore creò l'uomo dalla terra
e ad essa di nuovo lo fece tornare.
Egli assegnò loro giorni contati e un tempo definito,
dando loro potere su quanto essa contiene.
Li rivestì di una forza pari alla sua
e a sua immagine li formò.
In ogni vivente infuse il timore dell'uomo,
perché dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
Discernimento, lingua, occhi,
orecchi e cuore diede loro per pensare.
Li riempì di scienza e d'intelligenza
e mostrò loro sia il bene che il male.
Pose il timore di sé nei loro cuori,
per mostrare loro la grandezza delle sue opere,
e permise loro di gloriarsi nei secoli delle sue meraviglie.
Loderanno il suo santo nome
per narrare la grandezza delle sue opere.
Pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredità la legge della vita.
Stabilì con loro un'alleanza eterna
e fece loro conoscere i suoi decreti.
I loro occhi videro la grandezza della sua gloria,
i loro orecchi sentirono la sua voce maestosa.
Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!»
e a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo.
Le loro vie sono sempre davanti a lui,
non restano nascoste ai suoi occhi.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 102
L'amore del Signore è per sempre.

Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.

L'uomo: come l'erba sono i suoi giorni!
Come un fiore di campo, così egli fiorisce.
Se un vento lo investe, non è più,
né più lo riconosce la sua dimora.

Ma l'amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza.

Canto al Vangelo Mt 11,25
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

Alleluia.

Vangelo Mc 10, 13-16
Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.


Sulle Offerte
Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fa' che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.

Mystéria tua, Dómine, débitis servítiis exsequéntes, súpplices te rogámus, ut, quod ad honórem tuae maiestátis offérimus, nobis profíciat ad salútem. Per Christum.

Comunione Sal 9,2-3
Annunzierò tutte le tue meraviglie.
Io te gioisco ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.


Narrábo ómnia mirabília tua.

Laetábor et exsultábo in te,

psallam nómini tuo, Altíssime.


Oppure: Gv 11, 27
Signore, io credo che tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente, venuto in questo mondo.


Dómine,

ego crédidi quia tu es Christus Fílius Dei vivi,

qui in hunc mundum venísti.


Dopo la Comunione
Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.


Praesta, quaesumus, omnípotens Deus, ut illíus capiámus efféctum, cuius per haec mystéria pignus accépimus. Per Christum.

venerdì 25 febbraio 2011

Medjugorje - Messaggio del 25/02/2011

Cari figli,
la natura si risveglia e sugli alberi si vedono le prime gemme che porteranno un bellissimo fiore e frutto.
Desidero che anche voi, figlioli, lavoriate sulla vostra conversione e che siate coloro che testimoniano con la propria vita, così che il vostro esempio sia il segno e l'esortazione alla conversione per gli altri.
Io sono con voi e davanti a mio Figlio Gesù intercedo per la vostra conversione.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

giovedì 24 febbraio 2011

Venerdì - VII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI

VII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - VENERDÌ
MESSALE
 

Antifona d'Ingresso   Sal 12,6
Confido, Signore, nella tua misericordia,
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato.
 

Dómine, in tua misericórdia sperávi.

Exsultávit cor meum in salutári tuo,

cantábo Dómino, qui bona tríbuit mihi.

  
Colletta

Il tuo aiuto, Padre misericor
dioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore ... 


Praesta, quaesumus, omnípotens Deus, ut, semper rationabília meditántes, quae tibi sunt plácita, et dictis exsequámur et factis. Per Dóminum.

 
LITURGIA DELLA PAROLA
 

Prima Lettura
   Sir 6, 5-17
Per un amico fedele non c'è prezzo.

Dal libro del Siràcide
Una bocca amabile moltiplica gli amici,
una lingua affabile le buone relazioni.
Siano molti quelli che vivono in pace con te,
ma tuo consigliere uno su mille.
Se vuoi farti un amico, mettilo alla prova
e non fidarti subito di lui.
C'è infatti chi è amico quando gli fa comodo,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
C'è anche l'amico che si cambia in nemico
e scoprirà i vostri litigi a tuo disonore.
C'è l'amico compagno di tavola,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
Nella tua fortuna sarà un altro te stesso
e parlerà liberamente con i tuoi servi.
Ma se sarai umiliato, si ergerà contro di te
e si nasconderà dalla tua presenza.
Tieniti lontano dai tuoi nemici
e guàrdati anche dai tuoi amici.
Un amico fedele è rifugio sicuro:
chi lo trova, trova un tesoro.
Per un amico fedele non c'è prezzo,
non c'è misura per il suo valore.
Un amico fedele è medicina che dà vita:
lo troveranno quelli che temono il Signore.
Chi teme il Signore sa scegliere gli amici:
come è lui, tali saranno i suoi amici.

  
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 118
Guidami, Signore, sul sentiero dei tuoi comandi.

Benedetto sei tu, Signore:
insegnami i tuoi decreti.
Nei tuoi decreti è la mia delizia,
non dimenticherò la tua parola.

Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge. 
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò le tue meraviglie.

Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore. 
Guidami sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in essi è la mia felicità.
 

Canto al Vangelo
   
Gv 17,17 
Alleluia, alleluia.

La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità.

Alleluia.

Vangelo
   Mc 10, 1-12
L'uomo non divida ciò che Dio ha congiunto.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. 
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
 
 

Sulle Offerte
Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fa' che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.


Mystéria tua, Dómine, débitis servítiis exsequéntes, súpplices te rogámus, ut, quod ad honórem tuae maiestátis offérimus, nobis profíciat ad salútem. Per Christum.


Comunione  
Sal 9,2-3
Annunzierò tutte le tue meraviglie.
Io te gioisco ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
 

Narrábo ómnia mirabília tua.

Laetábor et exsultábo in te,

psallam nómini tuo, Altíssime.

 
Oppure:    Gv 11, 27 

Signore, io credo che tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente, venuto in questo mondo.
 

Dómine,

ego crédidi quia tu es Christus Fílius Dei vivi,

qui in hunc mundum venísti.

 
Dopo la Comunione

Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
 

Praesta, quaesumus, omnípotens Deus, ut illíus capiámus efféctum, cuius per haec mystéria pignus accépimus. Per Christum.

Giovedì - VII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI


VII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - GIOVEDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Sal 12,6
Confido, Signore, nella tua misericordia,
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato.


Dómine, in tua misericórdia sperávi.

Exsultávit cor meum in salutári tuo,

cantábo Dómino, qui bona tríbuit mihi.


Colletta
Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore ...

Praesta, quaesumus, omnípotens Deus, ut, semper rationabília meditántes, quae tibi sunt plácita, et dictis exsequámur et factis. Per Dóminum.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Sir 5, 1-10
Non aspettare a convertirti al Signore.

Dal libro del Siràcide
Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: «Basto a me stesso».
Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
Non dire: «Chi mi dominerà?»,
oppure: «Chi riuscirà a sottomettermi per quello che ho fatto?»,
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
Non dire: «Ho peccato, e che cosa mi è successo?»,
perché il Signore è paziente.
Non essere troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
Non dire: «La sua compassione è grande;
mi perdonerà i molti peccati»,
perché presso di lui c'è misericordia e ira,
e il suo sdegno si riverserà sui peccatori.
Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
perché improvvisa scoppierà l'ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
Non confidare in ricchezze ingiuste:
non ti gioveranno nel giorno della sventura.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 1
Beato l'uomo che confida nel Signore.

Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Canto al Vangelo 1Tess 2,13
Alleluia, alleluia.
Accogliete la parola di Dio
non come parola di uomini,
ma, qual è veramente, come parola di Dio.
Alleluia.

Vangelo Mc 9, 41-50
È meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

Sulle Offerte
Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fa' che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.

Mystéria tua, Dómine, débitis servítiis exsequéntes, súpplices te rogámus, ut, quod ad honórem tuae maiestátis offérimus, nobis profíciat ad salútem. Per Christum.

Comunione Sal 9,2-3
Annunzierò tutte le tue meraviglie.
Io te gioisco ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.


Narrábo ómnia mirabília tua.

Laetábor et exsultábo in te,

psallam nómini tuo, Altíssime.


Oppure: Gv 11, 27
Signore, io credo che tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente, venuto in questo mondo.


Dómine,

ego crédidi quia tu es Christus Fílius Dei vivi,

qui in hunc mundum venísti.


Dopo la Comunione
Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.


Praesta, quaesumus, omnípotens Deus, ut illíus capiámus efféctum, cuius per haec mystéria pignus accépimus. Per Christum.


mercoledì 23 febbraio 2011

Mercoledì - VII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI

23 FEBBRAIO
VII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - MERCOLEDÌ

SAN POLICARPO (m) 
Vescovo e martire

MESSALE
 

Antifona d'Ingresso

Questo santo lottò fino alla morte per la legge del 

Signore, non temette le minacce degli empi, 

la sua casa era fondata sulla roccia. 

Iste sanctus pro lege Dei sui certávit usque ad mortem, et a verbis impiórum non tímuit; fundátus enim erat supra firmam petram. 

 

Colletta

O Dio, Signore e padre di tutti gli uomini, che hai unito alla schiera dei martiri il vescovo san Policarpo, concedi anche a noi per sua intercessione di bere al calice della passione del Cristo e di comunione alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo...

Deus univérsæ creatúræ, qui beátum Polycárpum epíscopum in númerum mártyrum dignátus es aggregáre, eius nobis intercessióne concéde, ut, cum illo partem cálicis Christi capiéntes, per Spíritum Sanctum in vitam resurgámus ætérnam. Per Dóminum.   

   

LITURGIA DELLA PAROLA

 
Prima Lettura
   Sir 4, 12-22
Il Signore ama coloro che amano la sapienza.

Dal libro del Siràcide
La sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano.
Chi ama la sapienza ama la vita,
chi la cerca di buon mattino sarà ricolmo di gioia.
Chi la possiede erediterà la gloria;
dovunque vada, il Signore lo benedirà.
Chi la venera rende culto a Dio, che è il Santo,
e il Signore ama coloro che la amano.
Chi l'ascolta giudicherà le nazioni,
chi le presta attenzione vivrà tranquillo.
Chi confida in lei l'avrà in eredità,
i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.
Dapprima lo condurrà per vie tortuose,
lo scruterà attentamente,
gli incuterà timore e paura,
lo tormenterà con la sua disciplina,
finché possa fidarsi di lui e lo abbia provato con i suoi decreti;
ma poi lo ricondurrà su una via diritta e lo allieterà,
gli manifesterà i propri segreti
e lo arricchirà di scienza e di retta conoscenza.
Se egli invece batte una falsa strada, lo lascerà andare
e lo consegnerà alla sua rovina.
 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 118 
Grande pace per chi ama la tua legge. 

Grande pace per chi ama la tua legge:
nel suo cammino non trova inciampo.
Osservo i tuoi precetti e i tuoi insegnamenti:
davanti a te sono tutte le mie vie. 

Sgorghi dalle mie labbra la tua lode,
perché mi insegni i tuoi decreti. 
La mia lingua canti la tua promessa,
perché tutti i tuoi comandi sono giustizia.

Desidero la tua salvezza, Signore,
e la tua legge è la mia delizia. 
Che io possa vivere e darti lode:
mi aiutino i tuoi giudizi.
 

Canto al Vangelo 
  Gv 14,6
Alleluia, alleluia.

Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
 
Alleluia.


Vangelo   Mc 9, 38-40
Chi non è contro di noi è per noi.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». 
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».
  
 

Sulle Offerte

Santifica questi doni, Signore, con la potenza della tua benedizione, e accendi in noi la fiamma viva che sostenne san Policarpo tra le sofferenze del martirio. Per Cristo ... 

Obláta múnera, quæsumus, Dómine, tua benedictióne sanctífica, quæ, te donánte, nos illa flamma tuæ dilectiónis accéndat, per quam sanctus Polycárpus torménta sui córporis univérsa devícit. Per Christum.
   

   

Antifona alla Comunione   Mt 16,24

« Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso,

prenda la sua croce e mi segua » , dice il Signore. 

Qui vult veníre post me, ábneget semetípsum, et tollat crucem suam, et sequátur me, dicit Dóminus.

   

Dopo la Comunione

La partecipazione ai tuoi santi misteri, ci comunichi, o Padre, lo Spirito di fortezza che rese san Policarpo fedele nel servizio e vittorioso nel martirio. Per Cristo ...

Præstent nobis, quæsumus, Dómine, sacra mystéria quæ súmpsimus eam ánimi fortitúdinem, quæ beátum Polycárpum mártyrem tuum réddidit in tuo servítio fidélem et in passióne victórem. Per Christum.

lunedì 21 febbraio 2011

Martedì -CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO Festa

22 FEBBRAIO
CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO
Festa 
 

LETTURE: 1 Pt 5,1-4; Sal 22; Mt 16,13-19
 

Il 22 Febbraio gli antichi Romani onoravano la memoria dei defunti e mangiavano presso le loro tombe, attorno alla loro «cattedra» (un seggio riservato al defunto per indicare che egli era presente al banchetto). Dal secolo IV in poi i cristiani hanno cominciato a onorare una «cattedra», molto più spirituale: quella di Pietro, capo della Chiesa di Roma.

   


La Chiesa di Cristo s'innalza sulla salda fede di Pietro

Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa.
Tra tutti gli nomini, solo Pietro viene scelto per essere il primo a chiamare tutte le genti alla salvezza e per essere il capo di tutti gli apostoli e di tutti i Padri della Chiesa. Nel popolo di Dio sono molti i sacerdoti e i pastori, ma la vera guida di tutti è Pietro, sotto la scorta suprema di Cristo. Carissimi, Dio si è degnato di rendere quest'uomo partecipe del suo potere in misura grande mirabile. E se ha voluto che anche gli altri principi della Chiesa avessero qualche cosa in comune con lui, è sempre per mezzo di lui che trasmette quanto agli altri non ha negato.
A tutti gli apostoli il Signore domanda che cosa gli uomini pensino di lui e tutti danno la stessa risposta, fino a che essa continua a essere l'espressione ambigua della comune ignoranza umana. Ma quando gli apostoli sono interpellati sulla loro opinione personale, allora il primo a professare la fede nel Signore è colui che è primo anche nella dignità apostolica.
Egli dice: 
«Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» e Gesù gli risponde«Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli» (Mt 16,16-17). Ciò significa: tu sei beato perché il Padre mio ti ha ammaestrato, e non ti sei lasciato ingannare da opinioni umane, ma sei stato istruito da un'ispirazione celeste. La mia identità non te l'ha rivelata la carne e il sangue, ma colui del quale io sono il Figlio unigenito. Gesù continua: «E io ti dico»: cioè come il Padre mio ti ha rivelato la mia divinità, così io ti manifesto la tua dignità. «Tu sei Pietro». Ciò significa che se io sono la pietra inviolabile, «la pietra angolare che ha fatto dei due un popolo solo» (Ef 2,20. 14), il fondamento che nessuno può sostituire, anche tu sei pietra, perché la mia forza ti rende saldo. Così la mia prerogativa personale è comunicata anche a te per partecipazione. «E su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa» (Mt 16, 18). Cioè, su questa solida base voglio costruire il mio tempio eterno. La mia Chiesa, destinata a innalzarsi fino al cielo, dovrà poggiare sulla solidità di questa fede.
Le porte degli inferi non possono impedire questa professione di fede, che sfugge anche ai legami della morte. Essa infatti è parola di vita, che solleva ai cielo chi la proferisce e sprofonda nell'inferno chi la nega. E per questo che a san Pietro vien detto: 
«A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Mt 16, 19). Certo, il diritto di esercitare questo potere è stato trasmesso anche agli altri apostoli, questo decreto costitutivo è passato a tutti i principi della Chiesa. Ma non senza ragione è stato consegnato a uno solo ciò che doveva essere comunicato a tutti. Questo potere infatti è affidato personalmente a Pietro, perché la dignità di Pietro supera quella di tutti i capi della Chiesa.

 

MESSALE

Antifona d'Ingresso  Lc 22,32
Dice il Signore a Simon Pietro:
«Io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede,
e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli».
  

 

Dicit Dóminus Simóni Petro:

Ego rogávi pro te, ut non defíciat fides tua,

et tu aliquándo convérsus confírma fratres tuos.

 
Colletta
Concedi, Dio onnipotente, che tra gli sconvolgimenti del mondo non si turbi la tua Chiesa, che hai fondato sulla roccia con la professione di fede dell'apostolo Pietro. Per il nostro Signore...

 

Praesta, quaesumus, omnípotens Deus, ut nullis nos permíttas perturbatiónibus cóncuti, quos in apostólicae confessiónis petra solidásti. Per Dóminum.


LITURGIA DELLA PAROLA  
    
Prima Lettura  1 Pt 5,1-4
Compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
  
Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.
    
Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 22
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.  
   
Su pascoli erbosi mi fa riposare, 
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome. 

Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. 

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

 

Canto al Vangelo   Mt 16,18
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Tu sei Pietro e su questa pietra 
edificherò la mia Chiesa 
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

Lode e onore a te, Signore Gesù.
   

 

   
Vangelo  Mt 16,13-19
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.

Dal vangelo secondo Matteo  
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». 
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 


Sulle Offerte

Accogli, Signore, le offerte della tua Chiesa, e fa' che riconosca nell'apostolo Pietro il maestro che ne conserva integra la fede e il pastore che la guida all'eredità eterna. Per Cristo nostro Signore. 

 

Ecclésiae tuae, quaesumus, Dómine, preces et hóstias benígnus admítte, ut, beáto Petro pastóre, ad aetérnam pervéniat hereditátem, quo docénte fídei tenet integritátem. Per Christum. 

 
Prefazio degli Apostoli I

Gli apostoli, pastori del popolo di Dio
E' veramente giusto renderti grazie, 
è bello cantare la tua gloria, 
Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, 
per Cristo nostro Signore.

Pastore eterno, 
tu non abbandoni il tuo gregge, 
ma lo custodisci e proteggi sempre 
per mezzo dei tuoi santi Apostoli, 
e lo conduci attraverso i tempi, 
sotto la guida di coloro 
che tu stesso hai eletto vicari del tuo Figlio 
e hai costituito pastori. 
Per questo dono della tua benevolenza, 
insieme agli angeli e ai santi, 
con voce unanime cantiamo l'inno della tua lode:
 

Santo, Santo, Santo ...  

 

Vere dignum et iustum est,

aequum et salutáre,

nos tibi semper et ubíque grátias ágere:

Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus:

 

Qui gregem tuum, Pastor aetérne,

non déseris, sed per beátos Apóstolos contínua

protectióne custódis, ut iísdem rectóribus gubernétur,

quos Fílii tui vicários eídem contulísti praeésse pastóres.

 

Et ídeo cum Angelis et Archángelis,

cum Thronis et Dominatiónibus, cumque omni milítia caeléstis

exércitus, hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicéntes:

 

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.

 
Antifona alla Comunione  Mt 16,16.18
Pietro disse a Gesù:
«Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
Gesù rispose: «Tu sei Pietro,
e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». 

 

Dixit Petrus ad Iesum:

Tu es Christus, Fílius Dei vivi.

Respondit Iesus:

Tu es Petrus, et super hanc

petram aedificábo Ecclésiam meam. 
 

Dopo la Comunione
O Dio, che nella festa dell'apostolo Pietro ci hai nutriti del corpo e del sangue di Cristo, fa' che la partecipazione ai doni della salvezza sia per noi sacramento di unità e di pace. Per Cristo nostro Signore.

 

Deus, qui nos, beáti Petri apóstoli festivitátem celebrántes, Christi Córporis et Sánguinis communióne vegetásti, praesta, quaesumus, ut hoc redemptiónis commércium sit sacraméntum nobis unitátis et pacis. Per Christum.


Lunedì - VII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI

VII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - LUNEDÌ
MESSALE 
 

Antifona d'Ingresso   Sal 12,6
Confido, Signore, nella tua misericordia,
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato.
 

Dómine, in tua misericórdia sperávi.

Exsultávit cor meum in salutári tuo,

cantábo Dómino, qui bona tríbuit mihi.

  
Colletta

Il tuo aiuto, Padre misericor
dioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore ... 


Praesta, quaesumus, omnípotens Deus, ut, semper rationabília meditántes, quae tibi sunt plácita, et dictis exsequámur et factis. Per Dóminum.

  
LITURGIA DELLA PAROLA

 
Prima Lettura
   Sir 1, 1-10
Prima di ogni cosa fu creata la sapienza.

Dal libro del Siràcide
Ogni sapienza viene dal Signore
e con lui rimane per sempre.
La sabbia del mare, le gocce della pioggia
e i giorni dei secoli chi li potrà contare?
L'altezza del cielo, la distesa della terra
e le profondità dell'abisso chi le potrà esplorare?
Chi ha scrutato la sapienza di Dio, 
che è prima di ogni cosa?
Prima d'ogni cosa fu creata la sapienza
e l'intelligenza prudente è da sempre.
Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli,
le sue vie sono i comandamenti eterni.
La radice della sapienza a chi fu rivelata?
E le sue sottigliezze chi le conosce?
Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato?
La sua grande esperienza chi la comprende?
Uno solo è il sapiente e incute timore,
seduto sopra il suo trono.
Il Signore stesso ha creato la sapienza,
l'ha vista e l'ha misurata,
l'ha effusa su tutte le sue opere,
a ogni mortale l'ha donata con generosità,
l'ha elargita a quelli che lo amano.


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 92
Il Signore regna, si riveste di maestà.

Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall'eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.


Canto al Vangelo
   Mt 17,20 

Alleluia, alleluia.

Se avrete fede pari a un granello di sènapa,
dice il Signore, niente vi sarà impossibile.

Alleluia.


Vangelo
   Mc 9, 14-29
Credo, Signore: aiuta la mia incredulità.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. 
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. 
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». 
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

 

Sulle Offerte
Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fa' che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.


Mystéria tua, Dómine, débitis servítiis exsequéntes, súpplices te rogámus, ut, quod ad honórem tuae maiestátis offérimus, nobis profíciat ad salútem. Per Christum.


Comunione  
Sal 
9,2-3
Annunzierò tutte le tue meraviglie.
Io te gioisco ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
 

Narrábo ómnia mirabília tua.

Laetábor et exsultábo in te,

psallam nómini tuo, Altíssime.

 
Oppure:    
Gv 11, 27 
Signore, io credo che tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente, venuto in questo mondo.
 

Dómine,

ego crédidi quia tu es Christus Fílius Dei vivi,

qui in hunc mundum venísti.

 
Dopo la Comunione

Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
 

Praesta, quaesumus, omnípotens Deus, ut illíus capiámus efféctum, cuius per haec mystéria pignus accépimus. Per Christum.