lunedì 20 giugno 2011

TRASFERIMENTO BLOG


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Lunedì - XII Settimana del T.O.

XII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - LUNEDÌ
MESSALE  


Antifona d'Ingresso   Sal 27,8-9
Il Signore è la forza del suo popolo
e rifugio di salvezza per il suo Cristo.
Salva il tuo popolo, Signore,
benedici la tua eredità,
e sii la sua guida per sempre.
 

Dóminus fortitúdo plebis suæ,

et protéctor salutárium Christi sui est.

Salvum fac pópulum tuum, Dómine,

et bénedic hereditáti tuæ,

et rege eos usque in sæculum.

 
Colletta

Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell'amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore...
 

Sancti nóminis tui, Dómine, timórem páriter et amórem fac nos habére perpétuum, quia numquam tua gubernatióne destítuis, quos in soliditáte tuæ dilectiónis instítuis. Per Dóminum.
 

LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
   Gn 12, 1-9
Abramo partì, come gli aveva ordinato il Signore.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan. Arrivarono nella terra di Canaan e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra si trovavano allora i Cananei.
Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questa terra». Allora Abram costruì in quel luogo un altare al Signore che gli era apparso. Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. Poi Abram levò la tenda per andare ad accamparsi nel Negheb
.    

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 32
Beato il popolo che Dio ha scelto come sua eredità.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
     

Canto al Vangelo
   Eb 4,12 
Alleluia, alleluia.

La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.

Alleluia.


Vangelo
   Mt 7, 1-5
Togli prima la trave dal tuo occhio.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: "Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio", mentre nel tuo occhio c'è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».

 

Sulle Offerte
Accogli, Signore, la nostra offerta: questo sacrificio di espiazione e di lode ci purifichi e ci rinnovi, perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.

 
Súscipe, Dómine, sacrifícium placatiónis et laudis, et præsta, ut, huius operatióne mundáti, beneplácitum tibi nostræ mentis offerámus afféctum. Per Christum..

 
Antifona alla Comunione   Sal 144,15
Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi,
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
 

Oculi ómnium in te sperant, Dómine,

et tu das illis escam in témpore opportúno.
 
Oppure:
  Gv 10,11.5
Dice il Signore:
«Io sono il buon pastore,
e do' la mia vita per le mie pecore».
 

Ego sum pastor bonus,

et ánimam meam pono pro óvibus meis,

dicit Dóminus.

 
Dopo la Comunione
O Dio, che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio, fa' che la partecipazione ai santi misteri ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

 

Sacri Córporis et Sánguinis pretiósi alimónia renováti, quæsumus, Dómine, cleméntiam tuam, ut, quod gérimus devotióne frequénti, certa redemptióne capiámus. Per Christum.

domenica 19 giugno 2011

Domenica - SS Trinità

 Liturgia della Domenica dopo Pentecoste - SS. Trinità - Anno A *

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

   

DOMENICA DOPO PENTECOSTE 

SANTISSIMA TRINITA'  

Anno A - Solennità 

MISSALE  ROMANUM VETUS  ORDO

  

LETTURE: Es 34, 4b-6. 8-9Dn 3,52.562 Cor 13, 11-13Gv 3, 16-18

  

Dio è comunità d'amore

Quando l'uomo guarda dentro di sé per considerare la propria esperienza religiosa, ha il presentimento di una profondità infinita. Questo fondo irraggiungibile dentro di noi ha relazione con la parola «Dio». Perché? Dio rappresenta la profondità ultima della nostra vita, la fonte e la mèta di tutto il nostro essere. Questo fondo intimo della nostra persona si manifesta nell'apertura del nostro «io» verso un «tu», e nella serietà di tale inclinazione. Così vediamo impressa in noi la realtà profonda ed esaltante di Dio: la Trinità; impresso in noi il mistero di Dio-Comunità, il mistero di comunione di vita: Dio che è Padre, Figlio, Spirito Santo.   
 
La comunione con Dio, fine dell'uomo
Dio stesso viene all'uomo, gli si manifesta come « Signore », ma pieno di bontà e di misericordia, ricco di grazia e di fedeltà (prima lettura). Nell'esuberanza del suo amore per il mondo, manifestato nel dare il suo Figlio unico per salvarlo (vangelo), il Dio dell'amore e della pace riversa sugli uomini la sua grazia in Cristo e li chiama alla comunione con sé nello Spirito Santo (seconda lettura). 
La Comunità Trinitaria è veramente il valore ultimo e supremo, il solo verofine ultimo dell'uomo; poiché Dio, e Dio soltanto, è la pienezza di ogni perfezione. 
La Comunità Trinitaria è veramente mistero, realtà indicibilmente più grande di ogni comprensione umana. Dio non cesserà mai di stupire l'uomo, e nessun uomo entrerà mai nella «terra di Dio» se non sarà disposto a lasciarsi sradicare, come Abramo (Gn 12,1), dai confini della sua limitatezza e dall'angustia delle sue sicurezze. La preghiera non deve ridurre Dio ai limiti dell'uomo, ma dilatare l'uomo agli orizzonti di Dio. Il silenzio che il Padre sembra opporre in tanti casi alle richieste umane, nasce dalla autenticità della sua paternità, dalla sua fermezza nel non accondiscendere alla meschinità dei progetti umani, per poter sostituire ad essi progetti ben più grandi, nati dal suo amore. 
La Comunità Trinitaria è il vero futuro dell'uomo, la sola che possa assicurare all'uomo un progetto di vita senza limiti perché capace di superare anche la morte. Dice efficacemente sant'Agostino: «Dio è tanto inesauribile che quando è trovato è ancora tutto da trovare». Ciò significa che il dinamismo e la creatività umana trovano in lui un orizzonte senza confini, e quindi un futuro totale. 

Un solo Dio in tre persone 
Questa rivelazione non viene semplicemente a soddisfare il nostro bisogno di conoscere Dio; riguarda direttamente il destino dell'uomo e della creazione. 
La salvezza, come comunione di amore di Dio e dell'uomo, riflette i caratteri dei due interlocutori che la costituiscono: Dio e uomo. Ora l'uomo non può essere compreso se non a partire da Dio: fatto ad immagine di Dio, è modellato sul Cristo, immagine perfetta di Dio (Col 1,15). Quindi le domande e le risposte su Dio sono d'importanza fondamentale per capire l'uomo. 
In concreto, la vita umana, da un punto di vista religioso, si sviluppa e si espande in proporzione alla «conoscenza» del mistero di Dio (Gv 17,3). Se l'uomo è destinato alla comunione con Dio Padre, è chiaro che la sua vita ha tanto più valore quanto più egli riesce a seguire il movimento di « scalata ai cieli » inaugurato dall'ascensione di Gesù (Gv 12,32), fino a sedere alla destra del Padre per vederlo a faccia a faccia. Il p. Faber ha scritto cheogni approfondimento dell'idea su Dio equivale a una nuova nascita. Il mistero dell'Amore Trinitario rivela qualcosa del mistero più profondo dell'uomo. Perché siamo come siamo, creature capaci di conoscere, amare, generare, non possiamo che esprimerci in termini umani, e andare tuttavia con il più profondo stupore all'ultimo perché: come mai è potuta nascere l'idea di «conoscere», «amare», «generare»? Non è potuta nascere. Essa è. Perché Dio è Amore. Il mistero di Dio non è un mistero di solitudine, ma di convivenza, di creatività, di conoscenza, di amore, di dare e ricevere, e perciò noi siamo come siamo. 

Cercare Dio 
Nella nostra esistenza quotidiana, a volte grigia, a volte tragica, a volte molto complicata, nella quale dobbiamo badare a cento cose che ci urgono da ogni parte, la luce di Dio è l'amore. Verso questa luce dobbiamo orientarci se non vogliamo fallire il vero scopo della nostra esistenza. Noi vorremmo tanto poter dire: «Ecco Dio; Dio è così...». Ma non è possibile. Dio stesso esce dai quadri e dalle icone e si nasconde in chiunque ha bisogno di noi e dice: 
«Eccomi qui!». Si nasconde nei piccoli della terra e dice: «Cercatemi qui!». Chi vuol vivere con Dio non si trova davanti a una conclusione, ma sempre davanti a un inizio. Sempre nuovo come ogni nuovo giorno.
 

 

Luce, splendore e grazia della Trinità

Dalle «Lettere» di sant'Atanasio, vescovo  (Lett. 1 a Serap. 28-30; PG 26, 594-595. 599)
Non sarebbe cosa inutile ricercare l'antica tradizione, la dottrina e la fede della Chiesa cattolica, quella s'intende che il Signore ci ha insegnato, che gli apostoli hanno predicato, che i padri hanno conservato. Su di essa infatti si fonda la Chiesa, dalla quale, se qualcuno si sarà allontanato, per nessuna ragione potrà essere cristiano, né venir chiamato tale.
La nostra fede é questa: la Trinità santa e perfetta é quella che é distinta nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, e non ha nulla di estraneo o di aggiunto dal di fuori, né risulta costituita del Creatore e di realtà create, ma é tutta potenza creatrice e forza operativa. Una é la sua natura, identica a se stessa. Uno é il principio attivo e una l'operazione. Infatti il Padre compie ogni cosa per mezzo del Verbo nello Spirito Santo e, in questo modo, é mantenuta intatta l'unità della santa Trinità. Perciò nella Chiesa viene annunziato un solo Dio che é al di sopra di ogni cosa, agisce per tutto ed é in tutte le cose (cfr. Ef 4, 6). E' al di sopra di ogni cosa ovviamente come Padre, come principio e origine. Agisce per tutto, certo per mezzo del Verbo. Infine opera in tutte le cose nello Spirito Santo.
L'apostolo Paolo, allorché scrive ai Corinzi sulle realtà spirituali, riconduce tutte le cose ad un solo Dio Padre come al principio, in questo modo: «Vi sono diversità di carismi, ma uno solo é lo Spirito; e vi sono diversità di ministeri, ma uno solo é il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo é Dio, che opera tutto in tutti» (1 Cor 12, 4-6).
Quelle cose infatti che lo Spirito distribuisce ai singoli, sono date dal Padre per mezzo del Verbo. In verità tutte le cose che sono del Padre sono pure del Figlio. Onde quelle cose che sono concesse dal Figlio nello Spirito sono veri doni del Padre. Parimenti quando lo Spirito é in noi, é anche in noi il Verbo dal quale lo riceviamo, e nel Verbo vi é anche il Padre, e così si realizza quanto é detto: «Verremo io e il Padre e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14, 23). Dove infatti vi é la luce, là vi é anche lo splendore; e dove vi é lo splendore, ivi c'è parimenti la sua efficacia e la sua splendida grazia.
Questa stessa cosa insegna Paolo nella seconda lettera ai Corinzi, con queste parole: «La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2 Cor 13, 13). Infatti la grazia é il dono che viene dato nella Trinità, é concesso dal Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo. Come dal Padre per mezzo del Figlio viene data la grazia, così in noi non può avvenire la partecipazione del dono se non nello Spirito Santo. E allora, resi partecipi di esso, noi abbiamo l'amore del Padre, la grazia del Figlio e la comunione dello stesso Spirito.
 

 MESSALE

Antifona d'Ingresso
Sia benedetto Dio Padre,
e l'unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo:
perché grande è il suo amore per noi.

 

Benedíctus sit Deus Pater,

unigenitúsque Dei Fílius,

Sanctus quoque Spíritus,

quia fecit nobíscum misericórdiam suam.

 
Colletta

O Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita, f
a' che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l'unico Dio in tre persone. Per il nostro Signore...

 

Deus Pater, qui, Verbum veritátis et Spíritum sanctificatiónis mittens in mundum, admirábile mystérium tuum homínibus declárasti, da nobis, in confessióne veræ fídei, ætérnæ glóriam Trinitátis agnóscere, et Unitátem adoráre in poténtia maiestátis. Per Dóminum.

 
Oppure:

Padre, fedele e misericordioso, che ci hai rivelato il mistero della tua vita donandoci il Figlio unigenito e lo Spirito di amore, sostieni la nostra fede e ispiraci sentimenti di pace e di speranza, perché riuniti nella comunione della tua Chiesa benediciamo il tuo nome glorioso e santo. Per il nostro Signore Gesù Cristo... 


LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
  Es 34, 4b-6. 8-9
Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso.
 

Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà». 
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa' di noi la tua eredità». 


Salmo Responsoriale
  Dn 3,52.56
A te la lode e la gloria nei secoli.


Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi 
e siedi sui cherubini.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.


Seconda Lettura
  2 Cor 13, 11-13
La grazia di Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo. 
 

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi. 
Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano.
La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.


Canto al Vangelo  Cf Ap 1,8
Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.

Alleluia.

   

   
Vangelo
  Gv 3, 16-18
Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
 

Dal vangelo secondo Giovanni
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio».


Sulle Offerte

Invochiamo il tuo nome, Signore, su questi doni che ti presentiamo: consacrali con la tua potenza e trasforma tutti noi in sacrificio perenne a te gradito. Per Cristo nostro Signore.

 

Sanctífica, quæsumus, Dómine Deus noster, per tui nóminis invocatiónem, hæc múnera nostræ servitútis, et per ea nosmetípsos tibi pérfice munus ætérnum. Per Christum.
 

Prefazio

Il mistero di Dio uno e trino. 

E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo
sei un solo Dio, un solo Signore,
non nell'unità di una sola persona,
ma nella Trinità di una sola sostanza.

Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo,
e con la stessa fede, senza differenze,
lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo.
E nel proclamare te Dio vero ed eterno,
noi adoriamo la Trinità delle Persone,
l'unità della natura, l'uguaglianza nella maestà divina.

Gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini,
non cessano di esaltarti uniti nella stessa lode:

Santo, Santo, Santo ...

 

Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre,

nos tibi semper et ubíque grátias ágere:

Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:

Qui cum Unigénito Fílio tuo et Spíritu Sancto

unus es Deus, unus es Dóminus:

 

non in uníus singularitáte persónæ,

sed in uníus Trinitáte substántiæ.

Quod enim de tua glória, revelánte te,

crédimus, hoc de Fílio tuo, hoc de Spíritu Sancto,

sine discretióne sentímus.

 

Ut, in confessióne veræ sempiternæque Deitátis,

 et in persónis propríetas,

et in esséntia únitas,

et in maiestáte adorétur æquálitas.

 

Quem laudant Angeli atque Archángeli,

Chérubim quoque ac Séraphim, qui non cessant

clamáre cotídie, una voce dicéntes:

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth...

 
Antifona alla Comunione
  Gal 4,6
Voi siete figli di Dio: egli ha mandato nei vostri cuori
lo Spirito del Figlio suo, che grida «Abba, Padre».

 

Quóniam autem estis fílii, misit

Deus Spíritum Fílii sui in corda

vestra clamántem: Abba, Pater.
 

Oppure:  
Gv 3,16
Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico 
Figlio, perché chiunque crede in lui non perisca, 
ma abbia la vita eterna.
 
Dopo la Comunione
Signore Dio nostro, la comunione al tuo sacramento, e la professione della nostra fede in te, unico Dio in tre persone, ci sia pegno di salvezza dell'anima e del corpo. Per Cristo nostro Signore.

 

Profíciat nobis ad salútem córporis et ánimæ, Dómine Deus noster, huius sacraménti suscéptio, et sempitérnæ sanctæ Trinitátis eiusdémque indivíduæ Unitátis conféssio. Per Christum.

sabato 18 giugno 2011

Sabato - XI Settimana T.O.


XI SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - SABATO
MESSALE 
 

Antifona d'Ingresso  Sal 26,7.9
Ascolta, Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto,
non respingermi, non abbandonarmi,
Dio della mia salvezza.
 

Exáudi, Dómine, vocem meam, qua clamávi ad te.

Adiútor meus esto, ne derelínquas me,

neque despícias me, Deus salutáris meus.

 
Colletta

Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore...
 

Deus, in te sperántium fortitúdo, invocatiónibus nostris adésto propítius, et, quia sine te nihil potest mortális infírmitas, grátiæ tuæ præsta semper auxílium, ut, in exsequéndis mandátis tuis, et voluntáte tibi et actióne placeámus. Per Dóminum.

  
LITURGIA DELLA PAROLA

 
Prima Lettura
   2 Cor 12, 1-10
Mi vanterò ben volentieri delle mie debolezze

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai
Corìnzi
Fratelli, se bisogna vantarsi – ma non conviene – verrò tuttavia alle visioni e alle rivelazioni del Signore. So che un uomo, in Cristo, quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest'uomo – se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. Di lui io mi vanterò!
Di me stesso invece non mi vanterò, fuorché delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato: direi solo la verità. Ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi più di quello che vede o sente da me e per la straordinaria grandezza delle rivelazioni.
Per questo, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».
Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.
 

Salmo Responsoriale
    Dal Salmo 33 
Gustate e vedete com'è buono il Signore.

L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.

Venite, figli, ascoltatemi:
vi insegnerò il timore del Signore.
Chi è l'uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?
 

Canto al Vangelo  
2 Cor 8,9
Alleluia, alleluia.

Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà
.
Alleluia.


Vangelo
  
Mt 6, 24-34
Non preoccupatevi del domani.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».
 
 

Sulle offerte
O Dio, che nel pane e nel vino doni all'uomo il cibo che lo alimenta e i sacramento che lo rinnova, f
a' che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.

Deus, qui humáni géneris utrámque substántiam præséntium múnerum et aliménto végetas et rénovas sacraménto, tríbue, quæsumus, ut eórum et corpóribus nostris subsídium non desit et méntibus. Per Christum.


Antifona alla Comunione  Sal 26,4
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: 
abitare nella casa del Signore 
tutti i giorni della mia vita.
 

Unum pétii a Dómino,

hoc requíram, ut inhábitem

in domo Dómini ómnibus diébus vitæ meæ
 
Oppure:
    Gv 17,11
Dice il Signore: «Padre Santo,
custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato,
perché siano una cosa sola, come noi».
 
Pater sancte, serva eos in nómine tuo,

quos dedísti mihi, ut sint unum sicut et nos, dicit Dóminus.

Dopo la Comunione
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con te, edifichi la tua Chiesa nell'unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.  

Hæc tua, Dómine, sumpta sacra commúnio, sicut fidélium in te uniónem præsígnat, sic in Ecclésia tua unitátis operétur efféctum. Per Christum.


venerdì 17 giugno 2011

Venerdì - XI Settimana T.O.


 XI SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - VENERDÌ
MESSALE 

 

Antifona d'Ingresso  Sal 26,7.9
Ascolta, Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto,
non respingermi, non abbandonarmi,
Dio della mia salvezza.
 

Exáudi, Dómine, vocem meam, qua clamávi ad te.

Adiútor meus esto, ne derelínquas me,

neque despícias me, Deus salutáris meus.

 
Colletta

Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore...
 

Deus, in te sperántium fortitúdo, invocatiónibus nostris adésto propítius, et, quia sine te nihil potest mortális infírmitas, grátiæ tuæ præsta semper auxílium, ut, in exsequéndis mandátis tuis, et voluntáte tibi et actióne placeámus. Per Dóminum.

  
LITURGIA DELLA PAROLA

 

Prima Lettura  2 Cor 11, 18. 21-30
Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai
Corìnzi
Fratelli, dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io.
In quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi anch'io. Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io! Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.
Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza

 
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 33
Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
 

Canto al Vangelo
  Mt 5,3 
Alleluia, alleluia.

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.

Alleluia.

Vangelo
   Mt 6, 19-23
Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l'occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».
 
 

Sulle offerte
O Dio, che nel pane e nel vino doni all'uomo il cibo che lo alimenta e i sacramento che lo rinnova, f
a' che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.

Deus, qui humáni géneris utrámque substántiam præséntium múnerum et aliménto végetas et rénovas sacraménto, tríbue, quæsumus, ut eórum et corpóribus nostris subsídium non desit et méntibus. Per Christum.


Antifona alla Comunione  Sal 26,4
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: 
abitare nella casa del Signore 
tutti i giorni della mia vita.
 

Unum pétii a Dómino,

hoc requíram, ut inhábitem

in domo Dómini ómnibus diébus vitæ meæ
 
Oppure:
    Gv 17,11
Dice il Signore: «Padre Santo,
custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato,
perché siano una cosa sola, come noi».
 
Pater sancte, serva eos in nómine tuo,

quos dedísti mihi, ut sint unum sicut et nos, dicit Dóminus.

Dopo la Comunione
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con te, edifichi la tua Chiesa nell'unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.  

Hæc tua, Dómine, sumpta sacra commúnio, sicut fidélium in te uniónem præsígnat, sic in Ecclésia tua unitátis operétur efféctum. Per Christum.



giovedì 16 giugno 2011

Giovedì - XI Settimana del T.O.

XI SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - GIOVEDÌ
MESSALE 
 

Antifona d'Ingresso  Sal 26,7.9
Ascolta, Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto,
non respingermi, non abbandonarmi,
Dio della mia salvezza.
 

Exáudi, Dómine, vocem meam, qua clamávi ad te.

Adiútor meus esto, ne derelínquas me,

neque despícias me, Deus salutáris meus.

 
Colletta

Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore...
 

Deus, in te sperántium fortitúdo, invocatiónibus nostris adésto propítius, et, quia sine te nihil potest mortális infírmitas, grátiæ tuæ præsta semper auxílium, ut, in exsequéndis mandátis tuis, et voluntáte tibi et actióne placeámus. Per Dóminum.

  
LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura   2 Cor 11, 1-11
Vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai
Corìnzi
Fratelli, se soltanto poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.
Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi "super apostoli"! E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi.
O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio? Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedòia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acàia! Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 110
Le opere delle tue mani sono verità e diritto.

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
Grandi sono le opere del Signore:
le ricerchino coloro che le amano.

Il suo agire è splendido e maestoso,
la sua giustizia rimane per sempre.
Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
misericordioso e pietoso è il Signore.

Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
stabili sono tutti i suoi comandi,
immutabili nei secoli, per sempre,
da eseguire con verità e rettitudine.
 

Canto al Vangelo
    Rm 8,15
Alleluia, alleluia.

Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».

Alleluia.


Vangelo
   Mt 6, 7-15
Voi dunque pregate così.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

 

Sulle offerte
O Dio, che nel pane e nel vino doni all'uomo il cibo che lo alimenta e i sacramento che lo rinnova, f
a' che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.

Deus, qui humáni géneris utrámque substántiam præséntium múnerum et aliménto végetas et rénovas sacraménto, tríbue, quæsumus, ut eórum et corpóribus nostris subsídium non desit et méntibus. Per Christum.


Antifona alla Comunione  Sal 26,4
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: 
abitare nella casa del Signore 
tutti i giorni della mia vita.
 

Unum pétii a Dómino,

hoc requíram, ut inhábitem

in domo Dómini ómnibus diébus vitæ meæ
 
Oppure:
    Gv 17,11
Dice il Signore: «Padre Santo,
custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato,
perché siano una cosa sola, come noi».
 
Pater sancte, serva eos in nómine tuo,

quos dedísti mihi, ut sint unum sicut et nos, dicit Dóminus.

Dopo la Comunione
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con te, edifichi la tua Chiesa nell'unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.  

Hæc tua, Dómine, sumpta sacra commúnio, sicut fidélium in te uniónem præsígnat, sic in Ecclésia tua unitátis operétur efféctum. Per Christum.

martedì 14 giugno 2011

Mercoledì - XI Settimana T.O.

XI SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - MERCOLEDÌ
MESSALE 

 

Antifona d'Ingresso  Sal 26,7.9
Ascolta, Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto,
non respingermi, non abbandonarmi,
Dio della mia salvezza.
 

Exáudi, Dómine, vocem meam, qua clamávi ad te.

Adiútor meus esto, ne derelínquas me,

neque despícias me, Deus salutáris meus.

 
Colletta

Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore...
 

Deus, in te sperántium fortitúdo, invocatiónibus nostris adésto propítius, et, quia sine te nihil potest mortális infírmitas, grátiæ tuæ præsta semper auxílium, ut, in exsequéndis mandátis tuis, et voluntáte tibi et actióne placeámus. Per Dóminum.

  
LITURGIA DELLA PAROLA

 
Prima Lettura
   2 Cor 9, 6-11
Dio ama chi dona con gioia. 

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai 
Corìnzi 
Fratelli, tenete presente questo: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. 
Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene. Sta scritto infatti:
«Ha largheggiato, ha dato ai poveri,
la sua giustizia dura in eterno».
Colui che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia. Così sarete ricchi per ogni generosità, la quale farà salire a Dio l'inno di ringraziamento per mezzo nostro.
 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 111 
Beato l'uomo che teme il Signore.

Beato l'uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. 

Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.

Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s'innalza nella gloria.
  

Canto al Vangelo 
  Gv 14,23
Alleluia, alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.

Alleluia.

Vangelo   Mt 6, 1-6. 16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. 
Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

 

Sulle offerte
O Dio, che nel pane e nel vino doni all'uomo il cibo che lo alimenta e i sacramento che lo rinnova, f
a' che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.

Deus, qui humáni géneris utrámque substántiam præséntium múnerum et aliménto végetas et rénovas sacraménto, tríbue, quæsumus, ut eórum et corpóribus nostris subsídium non desit et méntibus. Per Christum.


Antifona alla Comunione  Sal 26,4
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: 
abitare nella casa del Signore 
tutti i giorni della mia vita.
 

Unum pétii a Dómino,

hoc requíram, ut inhábitem

in domo Dómini ómnibus diébus vitæ meæ
 
Oppure:
    Gv 17,11
Dice il Signore: «Padre Santo,
custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato,
perché siano una cosa sola, come noi».
 
Pater sancte, serva eos in nómine tuo,

quos dedísti mihi, ut sint unum sicut et nos, dicit Dóminus.

Dopo la Comunione 
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con te, edifichi la tua Chiesa nell'unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.  

Hæc tua, Dómine, sumpta sacra commúnio, sicut fidélium in te uniónem præsígnat, sic in Ecclésia tua unitátis operétur efféctum. Per Christum